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Molinari Pompilio

Nato a Roma il 14.1.1890

Socialista attivo dall’immediato dopoguerra, partecipa all’occupazione delle fabbriche nel 1920.

Tra gli organizzatori degli “Arditi del popolo”, è condannato a 5 mesi di carcere per scontri in occasione di agitazioni sindacali. Nel Partito comunista dal 1921.

Nel gennaio 1926 viene condannato a 8 mesi di reclusione per offese al capo del governo. A fine pena, viene confinato a Ustica e Lipari per 5 anni, ridotti a 2 in appello. Arrestato al confino per ricostituzione di partito disciolto (insieme ad altri confinati comunisti nel 1927 ricostituisce il partito comunista nella colonia), deferito al Tribunale Speciale, è prosciolto dalla Commissione Istruttoria il 16.8.1928.

Liberato nel novembre 1928, è nuovamente arrestato il 5.5.1930 e confinato per 5 anni a Lipari, Ventotene e Ponza. Condannato 3 volte per agitazioni collettive a Ponza, viene liberato il 5.6.1936. Arrestato il 17.11.1936 per contatti con compagni di fede, rinviato a Ventotene per 4 anni. La pena gli viene commutata in ammonizione il 27.4.1937, prosciolto dal monito per il natale del 1937.

Internato a Ventotene nel giugno 1940, viene liberato dopo alcune settimane. Arrestato nell’agosto 1941: “è il principale e più temibile elemento comunista. …astuto e scaltro, prende l’appellativo di Angelo, col quale si fa conoscere dagli inesperti studenti ed operai per evitare di essere individuato”, è condannato dal Tribunale Speciale l’11.3.1942 a 12 anni di carcere. Sconta la pena tra Castelfranco Emilia e San Gimignano.

Liberato nel settembre 1943.

Dopo l’8 settembre 1943 partecipò alla guerra di liberazione, nelle file della Resistenza romana, organizzando formazioni partigiane. Fu, a Roma, l’ideatore del chiodo a quattro punte, micidiale contro gli automezzi nemici. Organizzò, alla Breda e in altre officine della Capitale, la produzione clandestina di armi destinate ai partigiani.

Per il suo contributo alla liberazione di Roma, come membro del Comando regionale delle Brigate Garibaldi, gli fu riconosciuto il grado di colonnello dell’Esercito.

Dopo la Liberazione, Molinari diresse i metalmeccanici di Roma. Fu successivamente segretario della Camera del lavoro e infine direttore provinciale dell’INCA

. Muore il 7.11.1955.

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