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Bertolini Renato

Nato il 30 marzo 1905 a Fivizzano (MS). Di professione falegname, si trasferisce a La Spezia nel 1927. Il 1° giugno 1930 espatria clandestinamente in Francia, stabilendosi in Provenza ed iscrivendosi al Partito Comunista, di cui ricopre dal 1932 al 1935 la carica di segretario del Comitato di Marsiglia.

Nel 1936, allo scoppio della guerra civile, parte per la Spagna, arruolandosi nella centuria Gastone Sozzi, la prima unità volontaria italiana aderente alla Terza Internazionale. In seguito, è incorporato prima nel Battaglione Garibaldi, poi nella Brigata omonima (XII Internazionale) con il grado di tenente della terza compagnia.

Ferito in combattimento a Huesca ed in Extremadura, nel febbraio 1939 a causa della caduta della Catalogna deve riparare in Francia, condividendo con migliaia di combattenti e profughi la sorte dell’internamento, in condizioni disumane. Confinato dapprima ad Argelès e a Gurs, ad ottobre dello stesso anno viene trasferito nel famigerato campo di Vernet d’Ariège, nient’altro che una gelida distesa di baracche abbandonate predisposta dalle autorità francesi per accogliere i prigionieri ritenuti più pericolosi; qui è schedato con il nome fittizio di Vittorio Sarpi.

Quattro anni dopo, nel luglio del 1943, Bertolini è tradotto nel forte del Replat a Modane (frontiera alpina), ove rimane sino all’armistizio di Cassibile. Catturato dai Tedeschi, il 17 gennaio 1944 viene deportato a Buchenwald. Nel lager nazista entra a far parte dell’IMO (Organizzazione Militare Internazionale) e del comitato clandestino che prepara e dirige l’insurrezione dell’11 aprile 1945.

Alla fine della seconda guerra mondiale torna in Italia, stabilendosi nuovamente a La Spezia, dove riveste il ruolo di segretario della locale Federazione del PCI e vice segretario regionale, mentre nel 1968 contribuisce alla fondazione dell’AICVAS, di cui diviene successivamente segretario.

È anche vice presidente del Comitato Internazionale di Buchenwald-Dora e, nel 1957, scrive un rapporto intitolato “I prigionieri italiani nella resistenza contro le SS”. Muore il 22 febbraio 1983.

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